Giù il cappello per il Maestro Ennio Morricone

Quando sei un grande lo sei in ogni occasione, non c'è niente da fare.

Al risveglio del lunedì mattina la notizia della scomparsa del maestro Ennio Morricone era tra le prime che mi sono apparse agli occhi.
Non nascondo che la commozione è stata importante, anche perché insieme a lui se ne va, oltre all'Artista incredibile che era, anche un pezzetto di un'Italia che sta pian piano scomparendo. 
Ricordo di aver provato una sensazione tristemente analoga quando appresi della scomparsa del maestro Camilleri o del mai dimenticato Raimondo Vianello.

Non credo di dover raccontare a nessuno chi è stato Ennio Morricone, giusto?


Credo che tutti o quasi quelli che leggeranno questo post avranno bene in mente le melodie incredibili che quest'uomo ha composto durante i suoi oltre 60 anni di pluripremiata carriera. Chi non si è mai ritrovato a fischiettare la colonna sonora di "Per un pugno di dollari" oppure di "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto" o chi non si è commosso guardando e/o ascoltando la colonna sonora del film "Nuovo Cinema Paradiso"o "La Leggenda del Pianista sull'Oceano"?

Molti ricordi d'infanzia sono in qualche modo legati ad Ennio Morricone: i miei nonni (parte fondamentale soprattutto dei miei primi anni di vita) erano amanti dello spaghetti-western e le mie nonne di Mina, per cui di riffa o di raffa il Sig. Morricone ne ha sin da subito fatto parte. Cosa c'entra Mina? Beh, si da il caso che Se telefonando... nel 1966, insieme con Ghigo De Chiara e Maurizio Costanzo (autori del testo) sia stata composta e arrangiata da Ennio Morricone, per poi diventare uno dei più celebri successi della carriera di Mina.

Crescendo sono stata inevitabilmente travolta da una passione indomita per i film di Quentin Tarantino che, si sa, ha sempre stimato e desiderato lavorare con colui che insieme a Sergio Leone, Sergio Sollima e Lucio Fulci, ha reso intramontabili gli anni '60 e '70 del cinema italiano.

Il buon Quentin nel 2016 è finalmente riuscito a coronare il "sogno di una vita intera" (come dichiara in quest'intervista a Rockol) riuscendo ad avere la colonna sonora di "The Hateful Eight" composta, orchestrata e diretta da Mr. Morricone, sountrack che, tra l'altro, valse al maestro anche il secondo premio Oscar.

Quando sei un grande lo sei in ogni occasione, non c'è niente da fare.

In effetti, la classe non è acqua e credo che tutti dovremmo imparare qualcosa anche solo da queste ultime parole del maestro, così semplici, oneste e umili che quasi non sembrano adatte al Personaggio che fu, ma che in realtà probabilmente sono quanto più lo rappresenta:

"Io, Ennio Morricone, sono morto. 
Lo annuncio così a tutti gli amici che mi sono stati sempre vicino e anche a quelli un po' lontani che saluto con grande affetto.
C'è una sola ragione che mi spinge a salutare tutti così e ad avere un funerale in forma privata: non voglio disturbare. 
A mia moglie rinnovo l'amore straordinario che ci ha tenuto insieme e che mi dispiace abbandonare.
A Lei, il più doloroso addio."

Questa è l'Italia che se ne va, un'Italia fatta di sogni realizzati, di amore per la vita e per il proprio lavoro, di sobrietà. Niente bling-bling amici miei, ora è il momento di levarsi il cappello e chinare il capo con rispetto nei confronti di una persona che ha permesso a tutti noi di sognare volando con la fantasia ed emozionarci con una delle arti più nobili ed antiche: Sua Maestà la Musica.



Riposi in pace maestro, spero di passare per una Piazza o una Via a Lei intitolata e lì fischiettare il Buono, il Brutto e il Cattivo.
Federica Farassini

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