10 brani da conservare nel cassetto: parte quarta!
Se dovessi raccontare quale passione musicale mi ha travolta negli ultimi tempi, dovrei scrivere del synth. Galeotto un concerto della PFM all'Auditorium. Da allora ascolto famelica generi a me solitamente distanti: dal prog, alla elettronica anni '80.
La distrazione, però, non è stata assoluta e non è mancato un focus sulle nuove uscite, alla ricerca di brani che possano immortalare questo 2020 musicale nel migliore dei modi.
1) Partirei dall'immancabile country con la star del Grammy Chris Stapleton e il singolo "Starting over", dirompente nella sua semplicità.
2) A seguire la Myss Keta del Canada: Orville Peck. Oltre la maschera - rigorosamente di pelle - c'è di più e "Summertime" può testimoniarlo.
3) Del film "Prime" (correva l'anno 2005) porto nel cuore la meravigliosa Meryl Streep nei panni della psicanalista e una colonna sonora davvero curata. Adoravo, in particolare, "Shelter" di Ray LaMontagne, calda voce del folk statunitense. Stesso calore e stessa passione, ma sonorità molto più Creedence (questo il commento unanime di tutti gli amici i quali ho suggerito l'ascolto) nel singolo "Strong enough", estratto dell'ultimo album "Monovision".
4) Per me Alicia Keys non potrà più fare nulla di equiparabile ad "Empire State of Mind", ma forse proprio per questo riesco ad apprezzare il suo brano più pop del nuovo album: "Underdog".
5) Non ascoltavo Janelle Monae dai tempi di "Tightrope". Bello ritrovarla con la stessa carica in "Turntables". Ok, non è un brano 2020, ma l'ho comunque appena scoperta nel soundtrack del documentario - questo, sì, 2020 - "All In: The Fight for Democracy", di Liz Garbus e Lisa Cortés.
6) Le 5 euro meglio spese dell'estate sono state quelle investite in un greatest hits di Alanis Morissette. Uno di quei fieri guadagni da autogrill al sapore di melizia. Un piacere ritrovarla nei panni materni di "The Reasons I drink".
7) La maledetta nostalgia anni '90 mi spinge a suggerire l'ascolto di "Are We Alright Again" degli EELS. Novocaina per l'anima.
8) La più grande scoperta del 2020 è senza dubbio Moses Boyd. Troppo elitario per entrare prima nelle mie playlist. "Dancing in the dark" è un brano che scuote nel profondo. Davvero una perla.
9) "Impossible Weight" firmata Deep Sea Diver mi ha attratta sin dalle prime note. Non sarà un caso che è frutto della collaborazione di Sharon Van Etten.
10) In un'autunnale serata all'open mic di Marmo, locale romano in zona San Lorenzo, prima delle derive indie italiano triste, rimasi piacevolmente colpita dalla performance dei Sleepwalker's Station. Nei tre singoli che anticipano il nuovo album "House of Cards", in uscita il 16 ottobre, li ho riscoperti in uno stile diverso, più maturo, un po' Tom Baxter. L'album, racconta Daniel del Valle, nasce dall'oscurità di un lockdown di tre mesi e mezzo in Spagna. Forse questo il senso della chiosa di "Where do we go from here?" - "Here we stand all together" - la mia preferita al momento.
Cliccare qui per link alla playlist spotify ;-)
Buon ascolto,
Martina
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