Cosa guardare su netlix stasera?
Stasera guardo un bel film su Netlfix. Mi ripeto mentre torno a casa dall'ufficio, incapace di immaginare alternative valide in tempi di prolungato coprifuoco.
Intorno alle 21.00, scoraggiata dai dibattiti politici, apro l'app di Netlix e comincio a cercare qualcosa che non ho ancora visto. Senza che me ne accorga sono le 21.40 e ancora non ho scelto.
Maledizione, succede sempre così!
Se questo capita anche a voi, ecco il mio consiglio per evitare che la vostra voglia di non buttare il tempo (guardando un film tremendo) non diventi un boomerang e ve lo faccia perdere scrollando la home di Netflix.
Stasera guardate il riuscitissimo "La tigre bianca". Ero già stata colpita dal racconto dell'India post coloniale della ben più nota serie "Il ragazzo giusto" dove la protagonista cerca l'amore in una società ricca di tradizioni -a volte ingombranti-, e ne sono rimasta affascinata per la cultura, al contempo valorizzata e contestata.
Ne La tigre bianca, tratto dall'omonimo romanzo di Aravind Adiga, il giovane Balram fa di tutto per farsi assumere come autista di Ashok, membro della casta indiana appena rientrato dagli USA con sua moglie.
La pellicola si dimostra all'altezza della difficile storia che racconta: il confronto tra una ricca famiglia e la sua servitù. Così si incarnano gli estremi di una società dove il divario tra classi porta a lotte spietate.
La sequenza mette in evidenza l'atteggiamento oscillante dell'ambizioso e acuto Balram, che alterna momenti di crudeltà a servilismo estremo. C'è una progressiva ma rapida evoluzione del protagonista, destinato fin da bambino ad essere "la tigre bianca" ma la cui storia si arena per via della povertà del Rajastan in cui vive. Crescendo, ma soprattutto riuscendo ad ottenere l'incarico di autista di Ashik e Pinky (la moglie di Ashik, interpretata dalla fantastica Priyanka Chopra) e passando i giorni con lui, Balram prende consapevolezza di se stesso e inizia a covare il desiderio di una vita migliore. Espressivo, versatile e credibile, l'attore Adrash Gourav vuole rivendicare il proprio destino, quello della tigre bianca e farà di tutto per riscattarsi.
Nel film viene richiamata più volte la metafora dei polli in gabbia, consapevoli del loro destino eppure incapaci di ribellarsi. A quest'immagine si paragona il giovane indiano, nato servo e destinato a servire per tutta la vita nell'India che è definita più volte come la più grande democrazia del mondo. Il film fa riflettere sul prezzo dell'auto-determinazione, in un clima di corruzione e ingiustizie che lascia amareggiati ma fa intravedere (forse) un raggio di speranza per un futuro migliore.
Da vedere!
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